Recensione dello spettacolo teatrale “La tregua”
LA TREGUA DI NATALE
Quest’oggi, 19 dicembre 2018, abbiamo avuto a scuola
l’opportunità di assistere allo spettacolo teatrale “La tregua” con Marco
Continenza.
Come suggerisce il nome, lo spunto per la riflessione è stato
fornito dall’episodio reale accaduto nel Natale del 1914 tra le trincee della
Grande Guerra.
La storia narra di alcuni soldati (tedeschi, inglesi,
francesi...) che alla vigilia della festività natalizia si concedono una tregua
dai feroci combattimenti, per instaurare gradualmente un rapporto pacifico che
sa guardare oltre le diverse nazionalità e tensioni del conflitto.
Questo momento di gioia e condivisione, che culmina con una
partita di calcio nella cosiddetta “terra di nessuno”, purtroppo termina
piuttosto presto. L’iniziativa dei soldati, derivata dall’eccessiva paura
incrementata dagli orrori della guerra, viene infatti contrastata dall’avidità
dei generali, i cui interessi sono costituiti dal solo denaro.
Lo spettacolo, oltre a costituire una diversa occasione di
apprendimento per noi ragazzi, è stato estremamente coinvolgente e toccante
sotto ogni aspetto, dal primo all’ultimo minuto, e ha fornito un’importante
occasione di riflessione.
Il tema della tregua di Natale era già stato proposto in
precedenza ad alcune classi attraverso un film, ma la bravura dell’attore,
unita anche all’efficacia del linguaggio teatrale, ha senza dubbio lasciato
impresso l’episodio raccontato tanto nelle nostre menti quanto nei nostri
cuori. Anche la scelta di raccontare la Grande Guerra partendo dal punto di
vista di uno dei tanti ragazzi sprovveduti che hanno preso parte al conflitto
ci ha avvicinati più facilmente a questo fatto storico, che può apparire
altrimenti come lontano dalla nostra realtà.
Dal punto di vista didattico, abbiamo approciato il tema
della Grande Guerra in modo differente rispetto alla modalità fornita dai libri
di storia; lo spettacolo ci ha dato l’occasione di riflettere, dando un nome e
un volto ai protagonisti, e spesso alle vittime, del conflitto. È stato particolarmente stimolante il confronto tra lo
scenario dell’Europa dell’epoca, dilaniato dall’odio, e il Vecchio Continente
nel quale viviamo oggi che ha ormai fortunatamente superato questo tipo di
astio fratricida.
In conclusione, un ringraziamento speciale va alla scuola e
alla compagnia teatrale che ci hanno lasciato con uno tra gli auguri di Natale
più belli costituito da questo forte sentimento di fratellanza e amore, che
nasce proprio dalla sofferenza, sperimentato alla vigilia di Natale del 1914.
Claudia Molteni, alunna di 3^ liceo